Mettici la domenica gratuita, mettici la Città Eterna e….gambe in spalla!
Dopo la visita a Palazzo Altemps ci siamo precipitati alla Galleria Spada di cui ho scritto e sentito parlare infinite volte senza di fatto esserci mai entrata! Finalmente il 1 gennaio è arrivata la mia occasione e WOW!!! quanta meraviglia tutta nello stesso posto!
Personalmente conoscevo la galleria principalmente per la prospettiva del Borromini (impressionante dal vivo!!) ma all’interno la collezione di quadri e opere è immensa! Muri e pareti piene di colori, di storie, di leggende e di opere che vorresti solo più sederti e sentire qualcuno che te le racconta una ad una…sarà anche per questo che ho trovato carina l’ idea della Galleria di fare dei piccoli fascicoli che in poche righe spiegano ognuna delle sale in cui entrate guidandovi anche nell’ identificazione delle opere!
Nata come raccolta privata per volere del cardinale Bernardino Spada (1594-1661) subito dopo aver acquistato il palazzo nel 1632, la collezione è stata poi aperta al pubblico nel 1927 e vanta opere di artisti famosissimi, ne sono esempio il Ritratto di Bernardino Spada (1630-31) di Guido Reni, del Guercino si può ammirare il Ritratto di Bernardino, anche esso del 1631 e la Morte di Didone, eseguito dal pittore per la regina di Francia Maria de Medici, ma rimasto a carico di Bernardino quando la regina dovette fuggire in Francia per motivi politici. Fino all’ 8 maggio potrete poi vedere la celebre opera di Caravaggio, “I Santi Quattro Coronati“, precedentemente esposta al
Museo di Roma a palazzo Braschi.
E poi c’è la prospettiva…. difficile capacitarsi di come Roma ospiti capolavori in ogni suo angolo! la galleria che trovate nel cortile sembra lunga 35m ma in realtà si estende per meno di 9 metri! L’illusione è creata grazie ai piani che convergono in un unico punto di fuga e, mentre il soffitto scende dall’alto verso il basso, il pavimento mosaicato sale.
Pensate che la galleria fu costruita in un solo anno, tra il 1652 e il 1653, da Borromini, aiutato dal Padre agostiniano Giovanni Maria da Bitonto, ed è frutto dell’interesse di Bernardino Spada per la prospettiva e i giochi prospettici: egli probabilmente attribuiva a questa galleria il significato dell’inganno morale e dell’illusione delle grandezze terrene.
Be..se in foto fa già il suo effetto vi assicuro che dal vivo è davvero difficile riuscire a staccarsi dall’ illusione per vedere l’ opera nei suoisoli 9 metri…. provare per credere!
Pronti per la prossima tappa? Vai con Palazzo Venezia!
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